Uomo politico e storico italiano.
Iscritto al Partito Comunista, nel 1930 venne arrestato e condannato a 15 anni
di reclusione. Amnistiato nel 1936, svolse in Francia per qualche anno
un'intensa attività politica clandestina. Fu nuovamente arrestato dalle
autorità italiane nel 1943 ma nello stesso anno, dopo i fatti dell'8
settembre, evase dal carcere. Imprigionato una terza volta, tornò libero
solo nell'agosto 1944 e divenne membro del Comitato di Liberazione Nazionale
dell'Alta Italia (CLNAI) e presidente della giunta di Governo della Lombardia.
Fece poi parte, nell'immediato dopoguerra, della Consulta nazionale e
dell'Assemblea costituente; in quell'epoca ricoprì anche incarichi
ministeriali nel secondo (luglio 1946) e nel terzo (febbraio 1947) Governo De
Gasperi. Nel 1945 divenne membro del comitato centrale e della direzione del
Partito Comunista. Senatore di diritto nella prima legislatura repubblicana, fu
poi eletto senatore in Campania nelle due successive legislature. Partendo dalla
teoria marxista secondo cui la rivoluzione agraria è diretta conseguenza
dello sviluppo capitalistico, nella sua opera del 1947,
Il capitalismo nelle
campagne (
1860-1900), sottolineò come proprio dalla mancata
realizzazione di tale rivoluzione da parte della borghesia italiana
risorgimentale siano derivati i gravi squilibri dello Stato postunitario.
Notevole per acume e per originalità è anche
Storia del
paesaggio agrario italiano (1961), nella quale l'attività agraria
dell'uomo viene vista come una continua e cosciente operazione di modellamento
del paesaggio naturale, per conferirgli la forma voluta. Tra le altre opere
ricordiamo:
Comunità rurali nell'Italia antica (1955) e
Capitalismo e mercato nazionale in Italia (1966) (Roma 1907-1977).